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MONTAGNE SACRE (2021 - work in progress)

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 Serie a numero indefinito di fotografie analogiche medio formato 6x6, con tecnica doppia esposizione, scattate con una macchina fotografica vintage Debonair (uno dei tanti cloni del progetto Diana) caricata con pellicole Lomography e Kodak. Le mie “Montagne Sacre” vogliono accostarsi al noto film “La montagna sacra” (1973) di Alejandro Jodorowsky, nel tentativo, attraverso un medium differente, di mettere in connessione la montagna con la “psichedelia”, nel senso più ampio del termine: intesa, quindi, come “allargamento della coscienza”, senza tuttavia raggiungere lo stato di alterazione dovuto all'uso di sostanze psicoattive, come è invece descritto nel brano del 1971 “Misty Mountain Hop” dei Led Zeppelin. Possiamo capire il senso di questa connessione rifacendoci al filosofo Henry David Thoreau, che attribuisce proprio alla natura il ruolo di possibile strumento per questo “allargamento di coscienza”. La natura, nella sua ottica, non è tanto un mezzo per il raggiungimento di con

PLAYERS (2021)

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  PLAYERS (2021), 40x50, 2021 Quadro vincitore del Primo Premio Esordienti Angelo Cappelletti della decima edizione del concorso di pittura e scultura Renato Valdata e Gigi Viciani con tema ispirato al gioco "Rien ne va plus, punta sul colore". Attualmente esposto in maniera permanente presso lo storico bar Caffè Teatro di Pavia, è stato così presentato ed introdotto dal testo del critico  Giosuè Allegrini durante l'evento della premiazione tenutasi presso la Cupola Arnaboldi di Pavia il 9 ottobre 2021: "Opera d'ispirazione cubista, improntata su archetipiche e parimenti suggestive immagini metaforico-astratte che rimandano al ludus e alla condizione primigenia di autenticità dell'essere umano. L'acceso cromatismo, abbinato ad una semplificazione della visione pittorica, realizzata attraverso forme piatte di colore puro e rinunciando alla complessità chiaroscurale, hanno il compito di suscitare emozioni poetiche e musicali che consentono all'opera di

EVERY WOMAN (2021)

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Serie di quadri realizzati con colore acrilico, dimensioni variabili. La creazione di figure e corpi femminili, escludendone sempre il volto, è un processo di sintesi di vari equilibri. La mia ricerca artistica per la serie Every Woman nasce da una spontanea armonizzazione gestuale delle linee e delle forme, ponderando però l’uso delle campiture di colore, e ricercando una proporzione spaziale sulla superficie stessa della tela. I miei corpi femminili, pur avendo subito un processo di sintesi e armonizzazione bidimensionale rimangono reali, e ben lontani dai corpi perfetti e ideali della società delle immagini: hanno infatti ventri gonfi, braccia a volte flaccide, seni tutti diversi, apide sui fianchi.  Questi corpi non appartengono ad un modello ideale, bensì a donne che conosco personalmente e che ho potuto osservare negli anni.  Queste figure femminili senza volto sono interdette da quella comunicazione più esplicita e tipica del volto, e comunicano invece tramite un linguaggio m

OLTRE L'AUTORAPPRESENTAZIONE (2019)

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Progetto fotografico con foto digitali e interventi digitali. Oltre l'Autorappresentazione è un progetto fotografico che presenta delle manipolazioni digitali su dei ritratti del viso dell'artista. Da sempre, il ritratto, ha funzione di rappresentare la persona, e trasmettere un messaggio. Le origini del ritratto hanno motivazioni molteplici: dallo status-symbol, al desiderio di mostrare sé stessi all'Altro come vorremmo essere, -o come ci immaginiamo di essere-, oppure, anche per ragioni di ordine psicologico, dove l'immagine corporea viene distorta (in)volontariamente per causa di un disagio di tipo psichico o emotivo. Le manipolazioni e distorsioni presenti in queste elaborazioni digitali sono invece intenzionali, in quanto Oltre l'Autorappresentazione si pone come obiettivo quello di superare la normale rappresentazione del volto, a discapito dell'immagine originale, e delle più convenzionali ragioni per cui si usa il ritratto fotografico. Alcune delle f

LOVE ARCHIVE (FOTO 2017/VIDEO 2019)

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Love Archive (2019) - VIDEO Video a colori di 2 minuti e 31 secondi, found footage, foto, stereo sound, 16:9. Love Archive – video è un video composto da found footage del 2012 che mostra una coppia che balla e chiacchiera, e da alcune foto provenienti da Love Archive – fotografie, un progetto fotografico del 2017. Le riprese video presentano delle cancellature bianche sullo sfondo ma soprattutto sul viso dei protagonisti del video, esattamente come per le foto con “tagli bianchi” (interventi digitali) provenienti da Love Archive – fotografie. Sia il progetto video, che quello fotografico, sono una riflessione sul lutto dell'immaginario amoroso: infatti sui volti cancellati dei protagonisti del video si alternano fotografie di coppie coi volti cancellati, catturati però in momenti amorevoli. Love Archive – video, tramite un editing dai colori accesi e brillanti, oltre ad essere un lavoro video sulla memoria e immaginario amoroso, è anche un lavoro video sulle potenzialità del mater

SPACES OF FLOW (2018)

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Video (3 minuti e 01 secondi, riprese video con handycam, foto, stereo sound, 4:3), e fotografie digitali. Spaces of flow – spazi di flusso-, è un progetto artistico composto da documentazione fotografica e video arte, con materiale raccolto all'esterno di un supermercato, per sondare le relazioni dei protagonisti inconsapevoli dei non-luoghi. Il materiale video e sonoro è stato raccolto in presa diretta tramite una videocamera handycam, per poi essere rielaborato e montato in maniera tale da enfatizzare di più il senso di disorientamento; il materiale fotografico è invece stato raccolto tramite una fotocamera digitale. I protagonisti, dei passeggeri senza attrito di una moltitudine senza nome e senza volto, non sono mai fotografati o ripresi direttamente, risultando così esser estranei tra loro, ma col loro abitare momentaneamente, con abitudini, voci e presente, fanno riecheggiare ancora di più il frastuono del vuoto identitario di questi “luoghi”. Durante la mostra collettiva Se

VEDERE COL CORPO (2017)

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VEDERE COL CORPO (2017) Installazione/performance presentata a 10Giardini Da Non Perdere, progetto extra di Ariella Vidach , presso Fabbrica del Vapore , Milano (Giugno 2017). Due performer: un performer con gli occhi bendati, l’altro con gli occhi aperti. Il performer con gli occhi bendati è il performer-non-vedente, il performer che durante la performance sperimenta l’impossibilità del vedere, e quindi il disorientamento del corpo. Il performer non vedente ha installato sul suo petto uno strumento digitale: una camera GoPro. Le immagini riprese dalla camera GoPro, sono proiettate in tempo reale alle spalle dei due performer, permettendo agli spettatori di vedere dal punto di vista del corpo, quindi una sorta di soggettiva, del performer bendato. Il performer vedente è invece il performer-bastone, che permetterà al performer-nonvedente, di guidarlo durante la performance, entrando in contatto con lui, in un dialogo con l’ambiente circostante ed iniziando una “danza” che esplora